Quando nel 1993 Mons. Bonicelli mi chiese di realizzare un centro giovanile per la nostra città, francamente non sapevo assolutamente cosa fare, come iniziare, da dove e da chi partire… Ora l’Epicentro Giovanile ha 25 anni ed è una gran bella realtà che ha attraversato il tempo e soprattutto la vita di tanti ragazzi e ragazze. Venticinque anni di momenti belli ed altri meno belli, di grandi gioie e qualche delusione. Però mai avrei pensato di dover celebrare il funerale di uno dei miei giovani… La notizia della morte di Felice mi ha raggiunto mentre ero con un gruppo di ragazzi a San Nicandro per un week end di riflessione e di preghiera… Una notizia devastante, da lasciarti incredulo, senza respiro, senza parole. Una valanga di ricordi, dai più lontani ai più recenti, mi ha travolto lasciandomi smarrito e sconcertato. Perché?
Oggi al funerale di Felice tante persone ma soprattutto tanti giovani che hanno frequentato l’Epicentro insieme con lui e dopo di lui… Alcuni sono venuti da lontano, anche dall’estero per salutare l’amico scomparso. Tutti insieme come quando ci si incontrava nelle stanze del centro. La morte è separazione, ma non riesce a spezzare il legame di amore e di amicizia che ci lega e ci unisce. L’Epicentro permette di creare questi legami che vanno anche al di là della morte. “Siamo una famiglia” hanno detto diversi giovani presenti al funerale di Felice. E ci siamo ritrovati come una famiglia, uniti nel dolore per la scomparsa di un nostro fratello, buono, generoso, leale, sincero… Uno dei ragazzi più giovani presenti oggi al funerale ha scritto questo pensiero: “Non avevo particolare confidenza con Felice, come magari ce l’ho con molti di voi. La cosa che mi rimane impressa è il suo sorriso sempre così sincero. È stata bella la presenza di tutti noi del centro. Quello che ci lega così come ha detto Nico è l’amore. Al centro siamo una famiglia e in ogni famiglia c’è amore. Per me, anche se non avevo un rapporto confidenziale, è come se fosse scomparso un fratello, un fratello di questa bella famiglia”. Un pensiero che mi ha fatto sentire l’Epicentro come una realtà più grande di me, che va oltre ciò che io ho saputo fare in questi anni…
Addio, Felice. Continuerai a far parte della nostra famiglia: il nostro Dio che non è un Dio dei morti ma dei viventi dia tanta consolazione ai tuoi cari, a chi ti ha voluto bene e ci aiuti ad amare sempre questa nostra vita così straordinaria, così fragile.