Poco meno di venti anni fa, insieme ai ragazzi dell’epoca, decidemmo di abbellire il nostro giardino con un laghetto. Ero e sono convinto che un ambiente bello ci renda migliori e ci educhi al rispetto. Spesso, quando qualcuno vede il nostro giardino per la prima volta, resta meravigliato ed esclama: “Ma è bello qui!”. Ultimamente però il nostro laghetto mostrava i segni del tempo trascorso e non era più così bello come quando fu realizzato. Così mi sono fatto coraggio ed ho pensato di “restaurarlo”, praticamente rifarlo da zero. Ovviamente un’impresa simile richiedeva aiuto e collaborazione che, grazie a Dio, non sono mancati. Sono in tanti quelli a cui devo dire grazie e spero di non dimenticare nessuno. Grazie a Giovanni Stilla, Michele Nardella, Michele Lacasella, Stefano Tricarico, Giuseppe Marino, Marco Rubino, Antonio Bocola, Samuele Bocola, Samuele Bortone, Nazario Castiglione, Michele Ciocio, Carlo Manobianco, Claudio Gjoni e Giuseppe Garofalo.
Dopo due settimane di lavoro il nostro laghetto è tornato più bello di prima e di questo io e i ragazzi siamo orgogliosi. Perché parlare tanto di un laghetto? Don Tonino Bello amava ripetere che “La bellezza salverà il mondo”… Credo avesse davvero ragione e probabilmente anche realizzare un’opera del genere può contribuire a migliorare la vita delle persone. Proprio oggi Francesco Iantoschi, che fu tra i ragazzi che mi aiutarono a costruire il primo laghetto, nel vedere quello nuovo mi ha scritto: “Mi ricordo come se fosse ieri quando tutti insieme ci attivammo per il laghetto… E invece saranno passati una ventina d’anni a occhio e croce… Tanti bei ricordi che mi hanno fatto crescere e che porto sempre con me”. Probabilmente tra venti anni i ragazzi di oggi, diventati adulti, potranno dire le stesse cose.