Riflessioni e preghiere campo scuola 2015
Buonasera.
Voglio scrivervi queste poche righe per esprimere la mia gioia per aver trascorso con voi questa settimana così intensa e speciale in cui ho dedicato tempo a me e agli altri, ho scoperto qual è la parte migliore di me e ho scoperto che ognuno di voi è speciale. Grazie per avermi aiutato ad affrontare questi giorni con coraggio e senza vergogna perché per la prima volta mi sono sentito in famiglia con persone diverse. Se in una cosa il campo scuola è riuscito di più è stata quella di poter conoscere persone con cui mi sono confidato e con cui ho scherzato, con cui ho passato momenti in cui prevalevano le emozioni, in altre il sorriso, in altre l’amore.
Grazie Michele per esserti preso cura di noi e per aver dedicato del tempo per cucinare ma soprattutto per parlarci da fratello. Grazie Nico: a te dobbiamo soporattutto la riuscita del campo scuola nell’affrontare i vari problemi che la vita ci presenta con pazienza e istinto paterno. Grazie a Tutti. Vi voglio bene.
Gesù, io ti sento vicino a me, vorrei pregare insieme a te.
Prego per me stesso, prego per coloro che non si sentono bene con loro stessi, prego per la fine dell’odio nel mondo, prego per i buoni di cuore, per i miei amici e soprattutto per i nemici, prego per coloro che mi hanno fatto del male ma anche per tutti quelli che mi fanno del bene.
So che tu esisit, mi sono sentito toccato e avvolto da te.
Non so ancora cosa stai cercando da me, ma mi impegnerò al massimo per scoprirlo.
Proteggi il mondo da tutti i mali, aiuta le persone tristi, sole e deluse dagli altri.
Ti amerò per sempre, mio Signore, confido in te che sei buono e misericordioso.
Pergo per tutti, nessuno escluso.
Ciao.
Vi scrivo questa lettera solo per dirvi che questo campo scuola è stato davvero speciale per me. Finalmente ho parlato di un problema che mi portavo dentro da 3 anni trovando il coraggio di parlarne con voi. Sono stati giorni pieni di gioia, compassione e divertimento. Vedere molte persone che si avvicinano a te solo per abbracciarti perché capiscono che hai bisogno di una spalla su cui piangere, non ha prezzo!
Per me siete una seconda famiglia, vi voglio un mondo di bene (nessuno escluso).
Ciò che posso fare è scrivere una preghiera per voi…
Prego per Giuseppe: spero conserverai sempre la tua allegria nella vita.
Prego per Stabi: sfrutta ogni opportunità bella della vita.
Prego per Antonio: spero riuscirai a scoprire te stesso come hai fatto con me.
Prego per Mariachiara: piccola, abbi sempre il coraggio di affrontare le tue scelte; io ci sarò.
Prego per Giulia: sii sicura di te, ciccia, perché credimi nessuno ha la tua forza in questa vita. Sei fantastica!
Prego per Tilse: amica mia… Sei parte di me. Abbi sempre fiducia in me, nel nostro cammino e non te ne pentirai.
Prego per Danila: guardati dai tuoi nemici. Stai attenta, tesoro.
Prego per Erika: sorridi, vivi, cambia il mondo. Sei in gamba e meriti l’affetto delle persone che ti amano davvero.
Prego per Emanuele: ti ho conosciuto troppo poco… Non aver paura di essere te stesso.
Prego per Paolo: resta sempre cucciolo! 🙂
Prego per Tufy: grazie, perché ho ritrovato me stessa in te.
Prego per Zacchi: sei speciale, Ale! Molti ragazzi dovrebbero essere come te.
Prego per Egidio: grazie per esserti rivelato, come molti, ciò che non pensavo.
Prego per Fabio: sei unico, pensa anche un po’ a te stesso e non solo agli altri.
Prego per Cupy: parla con i tuoi amici… Sapranno ascoltarti.
Prego per Seba: ti auguro il meglio, amico. Conta su di me.
Prego per Rino: non serve a molto indosare una maschera, credimi.
Pergo per Felice: spero troverai la strada giusta per te.
Prego per Michelone: ti voglio bene… E tu?
Prego per Ernesto: grazie per la tua premura, “opocchio”. 🙂
Prego per Sara e Luca: grazie per la disponibilità!
Prego per Michele: sei stato il fratello che non ho mai avuto.
Prego per d. Nico: mi hai cambiato la vita in questi due anni e continuerai a farlo. Grazie per queste mille opportunità.
La vita non è il campo scuola e il campo scuola non è la vita. È l’inizio e la fine di un cammino… Ma sarete sempre nel mio cuore. Ci vediamo all’Epicentro.
Una preghiera…
Signore mio,
oggi ho sentito un prepotente bisogno di venire qui e stare un po’ con te.
Ho bisogno di chiederti perdono.
Perdono perché mi sento terreno roccioso ed ho una gran voglia di diventare terreno buono, ma a volte mi risulta molto difficile mettere in pratica la tua parola.
Il mio punto debole è proprio il perdono. Non riesco infatti a perdonare una persona molto importante per me, o almeno non ci riuscivo prima di questa settimana, infatti ora non vedo l’ora di tornare a casa per dirgli che l’ho perdonato e che gli voglio un mondo di bene.
Signore voglio anche ringraziarti per quello che mi hai regalato fino ad ora e per quello che spero continuerai a regalarmi.
Grazie per avermi fatto incontrare d. Nico, lui per me è un padre e gli voglio davvero tanto bene.
Vorrei infine pregare per tutti gli amici che ora sono qui e spero che anche loro in questa settimana ti abbiano sentito vicino perché per me eri presente in tutto ciò che ho fatto… Forse è per questo che sono felice ed in pace con me stessa.
Grazie Signore!
(Campo scuola 2014: una preghiera)
Se sarete insieme nel bene niente potrà fermarvi mai!
Tocca proprio a me leggere questa lettera perché sono stato io che, con molta fatica, l’ho scritta. Fatica non dovuta ai contenuti ma al fatto che non mi risulta facile trasferire le mie idee e i miei pensieri ordinandoli su un foglio di carta. Io comunque ci provo ma nel caso dovessi risultare confusionario vi dico già da ora che alla fine voglio comunque l’applauso.
Avrei potuto lasciare che fosse Nico a leggere, ma preferisco che mi pensieri di arrivino attraverso il suono della mia voce, come succede quelle poche volte che mi fermo con voi a fare discorsi seri e a rivedere proiettati, nei vostri, problemi che mi affliggevano alla vostra età felicissimo di poter dare una mano quando posso.
Quest’anno sono qui in qualità di cuoco, anche se forse proprio di qualità non dovrei parlare. Questo mio compito mi ha impedito di vivere appieno il campo, cosa di cui mi sono lamentato abbastanza, ma mi ha permesso di sentirmi anche più importante, mi ha permesso di occuparmi di voi in maniera attiva. Per Nico noi siamo tutti sui figli, e se questo è vero, deve essere vero anche che per me siete tutti, come ho detto a qualcuno, dei fratellini e delle sorelline di cui dunque è mio compito occuparmi, aprire le porte giuste e chiudere quelle sbagliate, perché, tra teste pazze e dolci fratellini e sorelline, siamo una famiglia. Come dicevo prima questo campo non sono riuscito a viverlo appieno ma non mi sono mancati momenti di riflessione, tant’è che avrei dire qualcosa ad ognuno di voi, ma ho deciso di non scendere nel particolare e quindi di non riferirmi personalmente nessuno. Sì, Martina, sto proprio dicendo che non avrai la tua lettera quest’anno. Nei giorni passati parlavo con Nico del fatto che gli si riconosce di occuparsi di ragazzi mentre nessuno più lo fa. Oggi ci sono centri che si occupano di tutti i tipi di disagi giovanili e ragazzi “normali” non ci pensa più nessuno. Sembra quasi che uno per avere qualche attenzione debba trasformarsi in un disadattato, e questo è ridicolo.
Questa settimana passata insieme è stato davvero intensa, ma fermatevi a riflettere su quanto siamo stati fortunati ad aver trovato sulla nostra strada un posto come l’Epicentro e una persona come Nico! “La vita non è un campo scuola e il campo scuola non è la vita”, ma grazie al centro tutti noi possiamo continuare a vivere le emozioni e le sensazioni del campo anche a casa. E durante il ritorno fermatevi a riflettere, riflettete su voi stessi, su chi eravate sette giorni fa, alla partenza, e su chi siete ora. Siete cambiati almeno un po’? Io credo di sì.Il cambiamento è il tema di questo campo e, come di certo capite anche voi, anche il suo risultato. Ma ora state attenti a non perderlo! Tenetevi stretto questo risultato è riportatelo indietro con voi! Il campo scuola non è la vita ma la vita è un percorso di continuo miglioramento personale e ora mettete in valigia questo piccolo passo in avanti fatto qui.
Ecco il blocco, non riesco ad ordinare i miei pensieri guardando un impersonale foglio di carta. La cosa mi riesce meglio guardandovi negli occhi e parlandovi con il cuore. I discorsi preparati, chi fa teatro lo sa, non fanno per me perciò concludo questa mia confusionale e, lo so, troppo lunga lettera con ultimo pensiero: in questi giorni ci sono stati fatica, stanchezza, allegria, rabbia, litigate, pianti, pena, passione, lavoro, gioco, scherzi, feste, divertimento, risate, amore e tanto altro, e sono convinto che alcuni di voi pensano a questa settimana come a una delle più intense della loro vita, e sentono di essere cresciuti parecchio. Sapete cosa penso? Che se qui si cresce così tanto è perché lo si fa insieme. Ricordatevelo sempre, se sarete insieme nel bene niente niente potrà fermarvi mai, nemmeno io che sono così bello e forte!
(Michele De Sinno “Master Chef” – Campo scuola 2014)
Articolo di Mauro Camillo sulla nostra realtà
C’è un posto a San Severo che un tempo fu abbandonato e che 20 anni fa tornò a pulsare di ciò che lo aveva reso bello ovvero i giovani di questa città. Qualcuno infatti pensò che l’area dell’ex istituto salesiano doveva ricominciare a servire la comunità e i suoi figli, altri credettero in quell’idea e dal loro lavoro nacque l’Epicentro Giovanile, un centro giovanile per la città di San Severo che educa i ragazzi a stare insieme in un modo diverso.
Ma l’idea di dare nuova vita ai vecchi locali che furono la culla salesiana di molti sanseveresi come viene tradotta nella pratica? Se lo si chiede a don Nico, il papà dell’Epicentro, lui risponde in modo provocatorio: “Io perdo tempo con i giovani” e “Qui non si fa niente”. Ed in un certo senso è vero: all’Epicentro non si fa nulla di eccezionale ma tutto in fa in modo diverso. I circa 150 ragazzi, dai 14 anni in su, che arrivano ogni sera dalle 18,30 in poi, anzitutto sentono quel luogo come la loro seconda casa, si incontrano con i loro tanti coetanei che frequentano il centro, chiacchierano, giocano, a volte discutono ovvero fanno tutto quello che farebbero fuori da quel cancello ma tutto è radicalmente differente. Nella gioia dell’incontro quotidiano, che non è obbligatorio ma liberamente scelto, ai ragazzi si mostra che l’alternativa ad un mondo che sembra andare a rotoli si crea nella quotidianità delle proprie scelte e di propri modi di comportarsi e relazionarsi con l’altro. Nell’epoca dei rapporti “mordi e fuggi” e delle relazioni superficiali, i ragazzi trovano dei giovani-adulti ed un sacerdote che li ascoltano, imparano il loro nome e li salutano con la semplicità di un abbraccio e spingono loro a fare lo stesso. In questo posto, che il vescovo Bonicelli pensava come un supermercato dove ognuno prende ciò di cui ha bisogno, i ragazzi possono partecipare a diverse attività ricreative e formative: attività teatrali e musicali, tornei di biliardino, ping-pong, calcetto, pallacanestro, corsi di fotografia, gite, ritiri spirituali mensili, incontri formativi, attività di volontariato, educazione alla missionarietà con la possibilità di viaggi in Africa, partecipazione alle attività diocesane, campo scuola estivo ed altro ancora. Ma la realtà più bella è l’incontro quotidiano, il condividere il tempo e la gioia di stare insieme: è tra pari che si cresce, senza maestri predeterminati che insegnano da cattedre distanti. Il messaggio che l’Epicentro cerca di dare è sintetizzabile in una frase presa in prestito da “Il piccolo principe” che recita: “l’essenziale è invisibile agli occhi”. E la declinazione cristiana di questa frase passa attraverso la comprensione che il mio vicino è per me ricchezza da qualunque parte del mondo o di San Severo arrivi, che il servizio disinteressato è vita per sé e per gli altri, che la felicità per tutti passa dall’inclusione e non dall’esclusione. Insomma che se superiamo la maschera che ognuno porta, fatta di cappellini portati in un certo modo, scarpe di una determinata marca e tagli di capelli sempre più strani, l’altro è un universo da scoprire insieme e per la cui esplorazione è necessario e bello investire tempo e fatica.
San Severo, 23 luglio 2012
Caro don Nico,
stamattina rubo un po’ di tempo al lavoro, pochissimi minuti su facebook perché mi sono imbattuta in una foto del camposcuola e anche quest’anno la mia curiosità per quello che avete combinato è troppo forte per poter resistere.
E questa volta non posso trattenermi dallo scriverti qualcosa. Più volte volevo farlo, oggi eccomi qua. Questo è per me il terzo anno senza campo scuola, è per me il terzo anno senza Epicentro, e vedendo le vostre immagini, i vostri video, ho fatto un piccolo salto nel passato…a quei fantastici quattro campi che sono riuscita a fare e che non dimenticherò MAI e a tutto quello che mi ha dato L’Epicentro.
Ora guardandovi, o meglio guardando i ragazzi, quindi tu non c’entri (!), il cuore mi si è riempito di gioia e gli occhi di lacrime…che belli, che bei momenti, che spensieratezza e che spontaneità… Io non so se loro (mi riferisco ai più giovani e non ai ciucci vecchi) riescono a capire quanto queste esperienze siano fondamentali, quanto si sono arricchiti e quanto sono fortunati… se ne accorgeranno col tempo e capiranno la fortuna che li ha avvolti.
Bravo Nico, con la tua caparbietà sei riuscito a coinvolgere un bel numero di ragazzi, e bravi loro che in tanti hanno risposto a “questa chiamata” , perché io la vedo una vera e propria chiamata… Sempre un peccato per chi non partecipa perché non sa probabilmente che si perde, ma una grande felicità per chi risponde “sì” e crea per se stesso un’opportunità!
Felice di aver visto anche quest’ anno il mitico ballo di gruppo, la sigla da te sempre odiata… ma la testardaggine di alcune persone a volte ti vince!
Purtroppo, causa lavoro, non posso dilungarmi ancora; chiudo dicendoti grazie per avermi fatto rivivere attraverso gli altri dei momenti di grande crescita e gioia che hanno caratterizzato il mio percorso. Non smettere mai di coinvolgere i ragazzi come sempre hai fatto per stare bene insieme in un modo diverso… loro te ne saranno grati per sempre, proprio come me, e, se saranno bravi da cogliere il senso di tutto ciò, saranno degli adulti migliori.
Un sentito abbraccio a te e ai ragazzi, anche se non mi conoscono.
A presto.
Simona
Preghiere, riflessioni e pensieri del 18° campo scuola dell’Epicentro Giovanile
Dio, prego per tutte queste persone in cerchio,
Prego per chi non è con noi,
Prego per chi non mi vuole bene,
Prego per chi non sa che io per lui ci sarò sempre,
Prego per chi sa che l’amo,
Prego per l’Epicentro,
Prego per la mia famiglia che sa che io l’amerò sempre anche se con essa passo poco tempo,
Prego per chi si è perso e per chi si è ritrovato.
Dio io mi affido a te perché so che tu solo potrai indicarmi cosa è giusto fare per avere una vita eterna.
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Padre,
Tra mille monti te ne vai e splendi,
Di inseguirti io non smetterò,
Tra i poveri ti confondi,
Tra i cartoni che son case per chi non le ha.
Ho voglia di trovarti
Non voglio accontentarmi di piccole gioie quotidiane,
Fare come un eremita che rinuncia a sé,
Padre, di inseguirti io non smetterò.
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Qual è il mio compito? Cosa vuoi, Dio?
Ho bisogno di segnali, ho bisogno di una mano che mi guidi.
Ma io vedo solo urla e volgarità.
Dio perdona il mondo e perdona me: voglio essere tuo servo.
Poche volte ho provato questo senso di amore, voglio imparare ad amare.
So di non essere perfetto, che magari ho tanti difetti
Ed è proprio per questo che ho bisogno della tua mano.
Dio, Padre buono, aiutami.
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Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore,
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch’io porti l’Unione,
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede,
Dove è errore, ch’io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
Prego perché possiamo prendere tutti ispirazione da questa preghiera semplice in modo da contribuire a creare nel nostro piccolo un mondo migliore per tutti.
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Ciao Padre,
Non so perché ultimamente mi sono allontanato da te,
In realtà mi sono allontanato da me stesso.
Perché non mi rispondi?
So che mi stai ascoltando come so benissimo
Che sei rimasto sempre accanto a me,
Ti sento, Padre!
Tu ti aspetti grandi cose da me,
Ma non so da dove cominciare…
Aiutami!! Ti prego!!
Mi stai regalando amore, amici, lavoro, gioia, felicità, tutto.
Non so come ricambiare.
Aiutami, Signore!! Ascolta la mia preghiera!!
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Dio mio, mia forza, mia luce, mia vita.
Aiutami, ti prego con il cuore, di insegnarmi ad amare,
Di essere più rispettoso verso gli altri
Sono affamato di Te,
Sono assetato del tuo Amore.
Dio, confido in Te.
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Signore, prego per tutti coloro che, nonostante i duri momenti,
Riescono a perdonare.
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Signore, finalmente ho trovato il coraggio di venire e pregare.
Prego per tutti i miei amici e la mia cara famiglia,
Ma soprattutto per Nico
Che mi sta regalando lezioni di vita
Che mi stanno cambiando sul serio,
Mi stanno indicando una giusta via.
Penso a te, Signore, in ogni momento.
Ho davvero voglia di sentirti vicino e di continuare a cercarti.
Ringrazio il Centro perché è stata la miglior cosa che mi sia capitata
Ed un grazie speciale a tutti voi.
Vi voglio bene.
Intervento di Luigi Nardella in un incontro durante il campo scuola dell’Epicentro tenutosi a San Nicandro dal 25 al 31 luglio 2011
Beh, che dire? Anche questo campo scuola sta volgendo al termine e, come previsto, si è rivelato l’ennesima esperienza positiva fatta grazie alla nostra realtà.
Questa mattina sono troppi i pensieri che attraversano la mia mente, talmente tanti che difficilmente riesco ad organizzarli.
Il primo, il più importante, è che settembre è sempre più vicino e con esso tutti i relativi cambiamenti che, sono sicuro, ci vorrà un po’ di tempo per assimilare ma che sono frutto di una scelta veramente sentita che spero non muterà i miei rapporti con le persone più care. Quest’anno sociale è stato per me il più intenso ed il più vissuto… Ed è a causa di questo che è ancora più difficile pensare al futuro imminente.
L’Epicentro per me è stato una vera e propria casa in cui ho stretto le amicizie più importanti e fatto le esperienze più intense della mia vita che hanno contribuito pesantemente alla mia crescita e formazione. Ringrazio Dio con tutto il cuore di avermi presentato l’opportunità di partecipare a questa realtà e con essa di avermi fatto conoscere un “prete autenticamente formato” come dice Ablondi nel suo sondaggio. Un prete un po’ sui generis come direbbero i latini ma con la forza e la tenacia, la pazienza e la perseveranza che solo in lui ho trovato. A pensare a tutte le esperienze fatte grazie a lui, alle tante e tante e tante parole sussurratemi all’orecchio, alla valanga di botte ricevute, mi viene letteralmente la pelle d’oca. I ritiri, il volontariato, la Svizzera, i campi scuola, l’Africa sono tutte esperienze che, guardandomi alle spalle, mi riempiono il cuore di gioia e soprattutto di stima nei suoi confronti e nei confronti di quegli amici con la “A” maiuscola che desidero ringraziare ancora più ardentemente.
Forse mi sono dilungato troppo e non ti preoccupare Annalisa, non mi sono dimenticato di te ma, al contrario, sei sempre al centro dei miei pensieri e spero che questa mia scelta rafforzi ancora di più il nostro amore.
Concludendo voglio rivolgere a tutti gli altri ragazzi il consiglio di sfruttare tutte le opportunità che il centro vi offre e soprattutto tutte quelle positive che la vita vi offre. Non siate, come ho detto ieri a Michele, “utilizzatori” dell’Epicentro ma protagonisti realmente attivi che spronino gli altri a fare le vostre stesse esperienze e a mettersi in gioco.
Vi voglio bene.