Oggi si è conclusa la quarta edizione del viaggio in Sicilia tra fede, cultura, arte e memoria. L’itinerario, grossomodo, è sempre lo stesso eppure ogni anno ci sono novità e sorprese che rendono questo viaggio sempre nuovo e mai scontato. Quest’anno non c’era Mauro a darmi una mano e qualche imprevisto ha scombussolato un po’ i nostri programmi ma, alla fine, abbiamo fatto tutto quanto avevamo programmato. Tra le novità di quest’anno c’è stato l’incontro con la professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni, la visita alla Fondazione Falcone dove abbiamo conosciuto giovani impegnati nella promozione della cultura della legalità e della giustizia. Immancabile la visita alla casa museo di don Pino Puglisi. A Cinisi abbiamo incontrato Giovanni Impastato e non è mancato l’incontro con Francesca Grasta e la visita al “Centro studi Paolo e Rita Borsellino”. A Canicattì, come sempre, abbiamo incontrato don Giuseppe Livatino e Enzo Gallo per ricordare la straordinaria figura del Beato Rosario Livatino e visitare la sua tomba. E poi la visita alle bellezze della Sicilia, Trapani, dove abbiamo incontrato anche il vescovo Mons. Pietro Fragnelli, Erice, S. Vito lo Capo, la valle dei templi, Ragusa, Siracusa, Marzamemi, Catania dove abbiamo incontrato il nuovo arcivescovo Mons. Luigi Renna e infine l’immancabile visita ai Crateri Silvestri sull’Etna. L’ultima sera a Pachino abbiamo incontrato anche don Fortunato Di Noto, un incontro apprezzato tantissimo dai ragazzi.
Ecco le loro impressioni…
Questi 10 giorni in Sicilia, mi hanno insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, mi hanno insegnato che non sono necessarie grandi gesta per cambiare il mondo in cui viviamo, ma che adempiere al proprio dovere e fare delle piccole ma giuste azioni possono pian piano portarci a ribaltare la situazione sociale in cui ci troviamo. Questo l’ho capito dopo aver ascoltato la storia di Don Pino Puglisi, che combatté la mafia con delle processioni, o la storia di Rosario Livatino, che ha svolto il suo ruolo da Magistrato nel silenzio ma perseguendo l’ideale di legalità e di fede. Tra tutte le storie e testimonianze che abbiamo ascoltato, quelle che mi hanno colpito di più e che mi lasceranno un segno per sempre sono quella di Salvatore, un ragazzo incontrato alla Fondazione Falcone, che con un brevissimo discorso di 5 minuti ha stravolto il nostro modo di pensare e di vedere le cose, e quella di Don Fortunato di Noto che, anche se non ha parlato di mafia ma di violenza sessuale sui minori, ha lasciato in me un segno molto profondo. Ma al di là di questo la Sicilia ci ha insegnato ad essere una famiglia più che un gruppo, mi ha insegnato che per divertirsi e stare bene bastano le persone giuste e poi anche una semplice partita di carte, lo stare in silenzio o cantare canzoni a squarciagola ti fa stare bene e ti fa divertire fino a ridere a crepapelle. Tirando le somme penso che questo viaggio in Sicilia sia una delle esperienze più belle della mia vita, che mi ha lasciato molto e che sempre mi porterò dentro, e per questo devo ringraziare d. Nico e gli altri per esserci stati.
Chiara Dell’Aquila
Sensibilizzare e volgere l’attenzione al tema della mafia, in una terra meravigliosa come la Sicilia grazie a persone attente al territorio, alla storia e alla società per affrontare questa tematica proponendo esperienze concrete rivolte al cambiamento. Dalla Visita alla Casa Memoria di Peppino Impastato con focus sui beni confiscati alla mafia all’incontro con i familiari di Falcone e Borsellino, vittime di mafia. Un percorso di viaggio tematico sulla storia della mafia e dell’antimafia. Una interessante opportunità per confrontarsi su alcuni temi specifici. Personalmente è stata un esperienza bellissima che sicuramente mi ha aiutato a crescere e ringrazio don Nico per avermi permesso di essere parte di questa avventura.
Nicoletta Boncristiano
Dopo un’esperienza durate ben 10 giorni, posso dire che, tra diversi incontri ed imprevisti, ho imparato molte cose, per la vita, sia belle che brutte.
In questo viaggio, tra cultura, memoria, fede e arte, ho capito che molte volte ci sono cose che rimangono fisse all’interno della tua testa.
Nei posti in cui siamo stati, ho visto che c’è stata, da una parte, tanta cattiveria e, dall’altra, anche tanta forza di volontà per ricordare tutto quello che è successo e per combattere il male.
Rifarei questa esperienza tante altre volte, per sapere sempre più cose, anche perché non si smette mai di imparare.
Federico Squarcella
Forse questo viaggio sembrava non finire mai perché ogni giorno non sapevo come sarebbe stato il giorno successivo, forse per la compagnia o forse per la Sicilia così com’è… Eppure il tempo è passato ma mi ha lasciato dentro un modo di pensare completamente estraneo a quello che avevo precedentemente. Qui ho capito che la mafia non si combatte con l’omertà, con la paura o in un giorno particolare, ma si combatte tutti i giorni mettendoci la faccia per coloro che prima di noi hanno dato la loro vita facendo la stessa cosa. Non si è parlato solo di mafia, anche di pedofilia e di quanto ognuno di noi anche se sembra impossibile può sempre aiutare il prossimo e non ci sono modi giusti o sbagliati perché conta il gesto… La Sicilia è anche mare, sole, verde e mangiare… Gli arancini, le granite, le cassate un insieme di sapori differenti ma che fanno sognare. Non posso fare altro che ringraziare il mio Don per aver reso possibile tutto ciò e per avermi donato un ricordo che porterò con me per sempre.
Gaia Napolitano