Mi chiamo Rino La Sala, sono uno studente-lavoratore di 26 anni, e da quando ne avevo 13 frequento l’Epicentro Giovanile.
Raccontare della mia esperienza nel centro non è facile e questo l’hanno detto anche altri ragazzi, d’altronde si parla di raccontare di 13 anni della mia vita, di relazioni, di amicizie, di amori, di delusioni, di viaggi che ti cambiano la vita, di persone che ti cambiano la vita.
Eravamo in 3, quando siamo arrivati in questa “terra” a noi sconosciuta. Tre 14enni, imberbi e senza valide idee per la testa. Ci interessava giocare a calcio però e al centro era gratis e con le porte vere, non sassi messi a terra. Da qui abbiamo poi scoperto un altro mondo, tipo Narnja, abitato da gente strana, c’erano suore, un prete un po’ strano, adulti che giocavano a biliardino con i ragazzi. Nulla di ciò ci era familiare; noi prima del centro avevamo conosciuto solo ragazzi, qualcuno di poco più grande, con cui giocavamo principalmente a calcio.
La cosa che più mi lasciava perplesso era l’atmosfera del posto. C’erano molti sorrisi, ragazzi che si divertivano a giocare a biliardino, a calcio, a pallavolo, con le carte, fuori tra gioco ed una chiacchiera, c’era spensieratezza!
Quella spensieratezza io la rivivo tutt’ora tutti i giorni in cui vado al centro, innamorato di quel luogo, che nel tempo ha modellato positivamente la mia persona, mi ha fornito valori umani, capisaldi per la vita civile. Ho imparato a non essere indifferente di fronte alle situazioni di disagio, ai momenti difficili che una persona può avere nel corso della propria vita, ad aiutare il prossimo, a “perdere tempo” con i bambini, a seguire la mia fede. La fede cristiana, con cui insieme a don Nico abbiamo iniziato un percorso, è stato lo strumento attraverso cui si innescavano (e tutt’ora si innescano) le migliori trasformazioni ed evoluzioni.
Eravamo in 3, dicevo, poi le amicizie sono cambiate e al centro ho stretto nuovi legami che tuttora rappresentano una costante della mia vita. Ovviamente ciò è stato possibile perché le esperienze che abbiamo vissuto insieme con l’Epicentro forse non avremmo potuto farle da nessuna parte a San Severo, scoprendo lati di noi stessi e nel frattempo scoprendo i nostri amici, nelle loro fragilità, nella loro semplicità, in contesti magici, se penso ad esempio alle esperienze in Africa o in Svizzera.
Ora all’Epicentro Giovanile ci lavoro, stiamo portando avanti un progetto finanziato dal Comune, offriamo ai ragazzi un luogo sicuro, in alcuni casi anche meglio dell’ambiente familiare, in cui possono portare avanti gli studi seguiti dagli operatori e, nel tempo libero, vivere la spensieratezza che da sempre aleggia in quel centro.
Rino La Sala