Conoscere l’Epicentro Giovanile, quando hai don Nico come prof di religione, è una tappa obbligata…
Il mio rapporto con l’Epicentro credo sia cominciato proprio così. Mio fratello, più grande di me, lo frequentava già, ma la vera spinta è stata sicuramente conoscere don Nico che ha sempre invitato tutti i suoi alunni, e non, a fare un “giro di perlustrazione” per dare a tutti la possibilità, e la scelta, di iniziare a frequentare attivamente un posto pensato e creato per i ragazzi… Avevo circa 16 anni e quel posto mi catturò.
Seppure non sono stata sempre costante negli anni che sono seguiti, l’Epicentro mi ha permesso di fare, oltre a tante amicizie, tante esperienze, non solo legate alla cristianità ma anche all’importanza della relazione, all’impegno per gli altri, al volontariato, alla condivisione, al rispetto per sé stessi e per il prossimo… e siccome ciò che siamo dipende in gran parte dalle nostre esperienze, posso sicuramente dire che l’Epicentro è stato particolarmente importante per la mia crescita.
Ancora oggi, circa 20 anni dopo, seppur non essendo più un’utente assidua, mi ritrovo ancora all’Epicentro per cene con gli amici con cui ho condiviso quegli anni e quelle esperienze, per partecipare a feste importanti, per prendere parte a riunioni decisive e organizzative di eventi di un certo spessore e addirittura, questa estate passata, ad essere, unitamente alla mia amica di avventure Sara, le cuoche al campo-scuola dei ragazzi!!
Auguro all’Epicentro una lunga vita, che possa essere punto di riferimento di ancora tanti giovani che si avvicinano ad esso in modi diversi, affinché continui ad essere una scatola dove poter prendere sempre qualcosa, in superficie o in profondità. Dove è bello ricevere e dare.
Affermo con certezza che il mio rapporto con l’Epicentro è inesauribile e in divenire, perché l’Epicentro, se lo vivi come l’ho vissuto io, diventa casa.
Auguri Epicentro, buon trentesimo compleanno!
Simona Camillo