“La prima grande riforma del nostro paese è un’autoriforma, è la riforma delle nostre coscienze”. Una frase che può sintetizzare l’intervento di don Luigi Ciotti durante l’incontro con i giovani dell’Epicentro e con tante altre persone che non si sono lasciate scappare l’occasione di poter ascoltare la parola di un testimone del nostro tempo.
Mi sento piccolo, ha detto don Luigi rispondendo a chi gli chiedeva se è davvero possibile cambiare, ma credo nel cambiamento altrimenti non sarei qua. E, con la forza lo contraddistingue, don Luigi ha parlato di mafie che cambiano pelle e sono ancora potenti, di vecchie e nuove forme di dipendenze, ricordando che la “mafiosità” va combattuta anzitutto in ciascuno di noi.
Don Luigi cita più volte Papa Francesco ma anche don Sturzo ed ha ricordato l’impegno fino al martirio di don Pino Puglisi, don Peppe Diana e i giudici Falcone e Borsellino.
Una frase che sicuramente resterà impressa nella mente di tutti coloro che lo hanno ascoltato è questa: “Se trovate qualcuno che ha capito tutto salutatemelo personalmente e cambiate strada. La coscienza dei limiti è fondamentale, è un segno di libertà e di intelligenza. Ognuno può portare il suo contributo”.
Al termine dell’incontro don Nico, in segno di stima e di amicizia, ha regalato a don Luigi una felpa dell’Epicentro.