Eravamo in tanti (nella foto manca qualcuno) alla veglia missionaria durante la quale Mauro ha raccontato la sua esperienza del suo primo anno trascorso nella missione di Cotiakou. Questo è uno stralcio della sua testimonianza: “Un anno è un buon lasso di tempo per cominciare a capire dove siamo, soprattutto quando il salto è di qualche migliaio di chilometri, ai quali si aggiunge anche una distanza di cultura non indifferente. Quindi, mentre per portare il mio corpo a 5000 km da casa mia mi è bastata qualche ora di aereo, per capire che anche il mio cuore era arrivato, ho dovuto attendere più di qualche mese. Ed ancora una volta nella mia vita, i ragazzi sono stati il segnale. Un pomeriggio, cercando di rincuorarli dopo una prova dei canti andata male, ho capito che volevo bene ai giovani di Cotiakou, esattamente come voglio bene ai ragazzi dell’Epicentro”.
Grazie, Mauro, per la tua vita, per le tue parole, per la scelta compiuta, per la gioiosa testimonianza di fede che dai non solo ai nostri fratelli di Cotiakou ma soprattutto a noi che ci sentiamo sempre la tua seconda famiglia.
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