Ventinovesimo campo scuola
Ventinovesimo campo scuola

Ventinovesimo campo scuola

Il campo scuola che si è appena concluso è stato per certi versi un “ritorno alle origini” e questo per almeno due ragioni.
La prima è che, dopo tre campi scuola vissuti a Cavallino presso i Missionari Comboniani, siamo ritornati nella casa di campagna delle suore di San Nicandro: una sede “storica” per noi: la gran parte dei nostri campi scuola, infatti, si è svolta proprio qui. L’ultima volta nel 2019, prima della pandemia.
La seconda ragione sta nel tema scelto: “L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI”, la frase tratta da “Il Piccolo Principe” che ci ha accompagnato fin dagli inizi diventando il nostro slogan.
È stato un bel campo scuola: gruppo molto unito, tanta voglia di mettersi in gioco e di creare legami, uso ridottissimo del cellulare e tanto, ma tanto sano divertimento.
Di seguito alcune testimonianze così belle da rendere superflua ogni altra parola.
P.S. I miei ragazzi sono meravigliosi!


Uno degli argomenti su cui ho riflettuto è il rapporto tra me e la fede… Io non credo al 100% in Dio, sono come San Tommaso: se non vedo non credo. Non ci sono prove empiriche dell’esistenza di Dio, c’è solo la Sacra Scrittura che ne parla. Credo in Gesù, nella Madonna e nei Martiri perché la loro esistenza storica è fuori dubbio.
L’altro argomento su cui ho riflettuto è la bellezza della vita. La vita è bella anche se in questo momento non sto vivendo un bel periodo… Basti pensare che qualche anno fa ho pensato anche al suicidio: mi sentivo depresso, stavo male, non mangiavo e soprattutto ero solo. Da quando ho iniziato a frequentare l’Epicentro in me si è accesa una scintilla che mi ha guarito dalla mia solitudine, mi ha fatto superare la mia timidezza ed ha cancellato la mia depressione.
Il campo scuola in particolare mi apre la mente e distrugge il muro dietro il quale c’è la mia vera identità. Ho paura che, quando finirà il campo, il muro si innalzi di nuovo e ritorni il Michael di sempre, pieno di problemi e di insicurezze. Per me il campo scuola è vita perché è l’unico momento in cui sto bene e mi diverto con i miei amici. Inoltre sento che mi fa crescere, mi fa ragionare, mi toglie l’ansia e la paura di confrontarmi con gli altri. Insomma per me il campo scuola è vita.

Guardandomi indietro sono convinto che l’aver iniziato a frequentare l’Epicentro sia stato per me un fatto provvidenziale, qualcosa di cui avevo realmente bisogno. In questo io vedo la mano di Dio. Ringrazio d. Nico per tutto quello che ha fatto per me: lui per me è come un padre.
L’Epicentro mi ha salvato la vita e me l’ha resa più bella di di quanto poteva essere. Uno degli obiettivi che vorrei raggiungere per migliorare la mia vita è eliminare tutte le mie insicurezze, la paura di sentirsi giudicato, l’ansia e la bruttezza che ho dentro. Togliendo tutte queste realtà negative vivrei una vita serena e bella, libera da ogni paura.

Michael Ciavarella


Il campo scuola è stata un esperienza fantastica: la ripeterei altre mille volte! Non mi aspettavo fosse così bello stare una settimana insieme a persone che non conoscevo bene! Tornato dal viaggio in Sicilia, mi ero già convinto che avrei dovuto fare anche il campo scuola e così è stato. Ho instaurato bellissimi rapporti con molte persone: Daniele lo conoscevo poco ma in poco meno di una settimana, si è rivelata una persona stupenda con cui parlare, stessa cosa per Giuseppe e Michael. Ho scoperto persone come Juri che non immaginavo fosse così simpatico e bravo. La struttura non era delle migliori ma di sicuro era l’ultimo dei problemi. All’inizio l’idea di lavare i piatti, apparecchiare, sparecchiare oppure di dare aiuto in cucina non mi piaceva poi ho capito che fare le cose insieme rende tutto più bello. Devo ringraziare don Nico per aver insistito per due anni per portarmi all’Epicentro perché, anche se sono pochi mesi che ci vado, le esperienze fatte mi hanno cambiato in meglio. Prima ero molto chiuso con gli altri e invece sono riuscito a vincere la mia timidezza, cosa che pensavo non fosse possibile. L’unica cosa che mi rattrista è il fatto di ritornare alla solita routine quotidiana… Io e gli altri dovremmo cercare di portare l’entusiasmo del campo scuola nella vita quotidiana ma d’altronde, come dice don Nico: “il campo scuola non è la vita e la vita non è un campo scuola”.

Giovanni Morrica


Parto con il dire che questo è stato il mio 3° campo scuola e ogni volta che vivo quest’esperienza cerco di viverla al meglio e torno a casa con la certezza di aver appreso qualcosa di più rispetto all’anno precedente.
Ogni anno ascolto storie diverse e rimango sempre più sorpreso di quanto l’umanità ormai è diventata così diffidente, scettica verso il prossimo: i tuoi stessi amici sono così e perfino te stesso. Vedere persone che preferiscono stare al cellulare piuttosto che giocare a pallone, parlare con un amico, con una ragazza, divertirsi o anche stare da soli a riflettere a pensare qualsiasi cosa… Fa davvero male vedere un tuo coetaneo vivere per quell’affare che  non ti darà mai i valori che possono darti un papà e una mamma.
Il campo scuola per me è indescrivibile: aspetto sempre con ansia ed euforia questa settimana per vivere una vita fatta da sani principi niente bugie una vita senza maschere con il divertimento che non finisce mai…
Dopo questi campo scuola sono maturato tanto, l’Epicentro non mi ha dato solo persone stupende ma mi ha insegnato dei veri valori, le cose che contano davvero, l’essenziale che è invisibile agli occhi. L’Epicentro mi ha cambiato più di tutto e tutti ed ho un forte senso di restituzione che non riesco a spiegare e farò molto per l’Epicentro perché sono consapevole che non tutti hanno la possibilità e la fortuna che ho io di aver trovato una seconda famiglia una seconda casa. L’Epicentro ha fatto tanto per me è io farò lo stesso per lui.
Concludo con dire un grande e forte grazie a tutti quelli che sono stati presenti, che hanno parlato, si sono sfogati hanno gettato via quella maschera che portano tutti i giorni. Vorrei tanto che rimanesse questo il rapporto tra noi perché siamo sempre gli stessi e mi domando perché mai dovremmo parlare e confrontarci solo al campo scuola?
Grazie, grazie davvero a tutti ma soprattutto a te Nico: sei una parte della mia vita e ne farai per sempre parte, ti terrò sempre nel cuore qualsiasi sia la mia strada terrò sempre presenti i tuoi insegnamenti e i valori che mi hai insegnato. Ti voglio un mondo di bene Nico.

Daniele Tricarico


Valori. La parola valore mi fa pensare solo ad una cosa: EPICENTRO, in particolar modo: campo scuola. Io grazie al campo scuola mi sento viva, mi sento diversa, sono felice!
Come ogni anno aspetto sempre con tanta ansia l’estate non per la fine della scuola ma per una semplice settimana del mese di luglio. Alla fine però non è una semplice settimana, è LA SETTIMANA  dove tu stacchi la mente, ti spogli completamente davanti a tutti, ti spogli di maschere, pesi, pensieri, segreti che non vede e non sa nessuno.
Il primo giorno di campo scuola arrivi già con la consapevolezza che passerà in fretta però proprio per questo è bello perché ti vivi ogni giorno e ogni attimo fino in fondo perché la settimana dopo non sarà più così. L’ultimo giorno infatti senti da una parte il cuore che si riempie di felicità ma dall’altra senti il cervello che non è pronto a ritornare alla routine. Don Nico infatti ha sempre detto: “Il campo scuola non è la vita e la vita non è un campo scuola”. Io aggiungerei: “purtroppo” perché vorrei veramente che la mia vita fosse un campo scuola. Oggi vorrei parlare però del mio terzo campo scuola, il più bello, aggiungo. Mi sono ritrovata in un gruppo fantastico composto anche da persone con le quali non avevo nessun rapporto ma con le quali sono riuscita a legare subito ma soprattutto mi sono trovata con una persona completamente diversa dai campi scuola precedenti ovvero me stessa.
Purtroppo io sto vivendo uno dei miei periodi più brutti causati dalla depressione e anche per questo motivo ero un po’ incerta se partecipare o meno al campo perché pensavo che non mi sarei divertita o distratta, ma qualcuno o qualcosa dentro di me mi ha detto: “Vai! Devi andare!”. E ringrazio questa voce dentro di me che mi ha spinta ad andare, ma ringrazio soprattutto le persone che mi hanno ascoltata, mi hanno fatto sorridere e mi hanno reso una persona ricca e piena.
E pensando a tutto ciò che ho provato, non l’ho provato grazie ad una casa di lusso o altre cose che la gente ritiene importanti ma semplicemente grazie ad una buona compagnia e un cerchio. Un cerchio che in modo concreto è composto da persone sedute in cerchio ma che racchiude in sé risate, pianti e personalità nascoste ovvero le più belle. Io amo questo cerchio.
Concludo dicendo c he auguro a tutti di trovare un posto , anzi una casa come l’Epicentro e vi auguro di fare un campo scuola e di far tesoro di tutti i valori che dona.
Ringrazio tutti, don Nico in particolare perché se non fosse per lui non avrei mai fatto questa esperienza; Simona e Sara per la loro empatia, felicità, serietà e amore che mettono in tutto ciò che fanno. E poi il mio fantastico gruppo: Daniele, Chiara, Sabrina, Claudia, Desy, Michael, Juri, Claudio, Andrea, Michele Arsena, Michele Iacoviello, Michele Montedoro, Giovanni, Mario, Gianluca e Giuseppe. E anche i bimbi Federico, Vincenzo, Christian, Mattia e il piccolo Andrea che aggiungono sempre felicità in più. Vi voglio un mondo di bene.

Valeria Zitoli


Questo è stato il mio terzo campo scuola. Ogni anno aspetto con ansia questa settimana “magica”. Dopo tre anni di queste esperienze riesco a notare i cambiamenti che sono avvenuti dentro e fuori di me. Avevo 14 anni la prima volta che don Nico mi ha invitato a partecipare al campo scuola ed ero il più piccolo del gruppo… Oggi sono uno dei più grandi e vedo in tutti i nuovi arrivati una parte di me quattordicenne che provava per la prima volta, spinto solo dalla curiosità, il campo scuola.
Non solo il campo scuola ma tutte le esperienze che ho fatto con l’Epicentro hanno lasciato un segno profondo in me, mi hanno aiutato a crescere e a maturare, a vedere cose che prima non vedevo ma che ora reputo indispensabili! “L’essenziale è invisibile agli occhi”.
In questo campo scuola sono riuscito a comprendere meglio la bellezza dell’unione e quanto l’uno sia indispensabile per l’altro. La “magia” del campo scuola mi ha fatto vedere e conoscere meglio me stesso e le persone con cui trascorro la gran parte delle mie giornate. Mettere a nudo lati così privati e personali della propria persona può sembrare spaventoso ma è anche così bello. È bello aver fede in qualcuno e condividere le proprie emozioni anche se può sembrare spaventoso e imbarazzante.
Questo mi ha insegnato il campo scuola: avere fiducia negli altri e non aver paura di mostrare agli altri chi siamo veramente e cosa abbiamo dentro. Spero che questa esperienza abbia insegnato qualcosa anche a tutti gli altri che voglio ringraziare. Grazie ai “nuovi”, grazie ai “vecchi”, un grazie speciale a don Nico ma il più grande ringraziamento va all’Epicentro al quale non devo solo un grazie ma quello che sono oggi.

Michele Montedoro


Questa è stata la mia prima esperienza di campo scuola e devo dire che è stata davvero bellissima! Ho stretto di più i rapporti con le persone che già conoscevo e fatto amicizia con nuove persone. È stato bello perché ho conosciuto un lato nascosto delle persone e proprio per questo sono comunque belle persone. Hanno espresso emozioni, sentimenti che non mi aspettavo, si sono confidati con tutti noi mostrando le loro fragilità, le loro paure. Ed è per questo che sono felice perché invece di tenersi tutto dentro hanno parlato. Per questo devo ringraziare anche l’Epicentro di tutto questo. Grazie di tutto, vi voglio bene!

Claudia Ferrazzano


È durato tutto così poco, non è giusto!
Con l’Epicentro sto trascorrendo un bel periodo di felicità e svago mentale. Proprio ora che ho legato con tutti… Pretendo che non finisca così! Facciamo durare quest’ultima notte all’infinito. Quando sentirò la frase “l’essenziale è invisibile agli occhi” penserò a voi…
P.S. Tornate l’anno prossimo: voglio trascorrere un’altra settimana con tutti voi.

Michele Iacoviello


Scrivendo quest’ultimo messaggio la lacrima mi scende… Io penso di essere molto fortunata ad aver incontrato l’Epicentro (ringrazio quella stupidissima giocata a carte). Credo che in questa settimana ho capito tantissimo. Ci tengo a ringraziare tutti voi in particolar modo don Nico che è diventato un secondo papà. Vorrei ringraziare Andrea e Claudio, i nostri fratelli maggiori sempre presenti per qualsiasi cosa, sempre pronti ad aiutare; le mie compagne di stanza e di vita (Valeria, Chiara, Claudia e Desy) per il loro amore che mi danno, per la nostra empatia e il nostro scherzare insieme; Michele Iacoviello, Michele Arsena, Giovanni, Mario e Gianluca con i quali si è creato un legame strettissimo e si sono resi disponibili in tutto dalla prima volta anche se ci conosciamo da pochissimo; Juri, Daniele e Giuseppe un po’ birbanti però tutto sommato sono molto d’aiuto; Michael sempre generoso e presente per me. Michele Montedoro birbante, fastidioso, insopportabile però quando si tratta di fare il serio è molto comprensivo; Simona non c’è bisogno di parole: il mio cuore; Vincenzo e Federico molto divertenti e molto attivi. Grazie a tutti!

Sabrina Castellano


Dico grazie a questo campo scuola perché mi ha aiutato molto. In una settimana penso di essere cambiato come persona a partire dal fatto che è diminuita la mia ansia e la mia timidezza. Ringrazio soprattutto voi per avermi regalato questi momenti speciali di gioia e di lacrime. Voglio bene a tutti voi. Grazie davvero!

Michele Arsena


È stata una settimana speciale, ho riscoperto la bellezza della vostra età perché voi siete davvero belli fuori ma soprattutto dentro. Non fatevi snaturare, siate voi stessi perché non avete nulla da invidiare a nessuno. In questi giorni avete visto che la bellezza non è in un cellulare, non è nelle cose ma nelle persone, nelle relazioni autentiche. Non dimenticatelo mai e fate tesoro di questi giorni! Mi mancherete.

Simona Camillo